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sabato 5 giugno 2010

Crocevia della storia. Stalin e Hitler trattarono una pace separata durante la Seconda guerra mondiale.




Chi ha qualche interesse per la storia del Novecento sa che alla fine dell'estate del 1939 Tedeschi e Sovietici si accordarono per invadere la Polonia e spartirsi il suo territorio.
L'invasione della Polonia fu seguita dalla dichiarazione di guerra di Gran Bretagna e Francia alla Germania nazista. Cominciò così la Seconda guerra mondiale.
La collaborazione tra Tedeschi e Sovietici si spinse fino quasi alle soglie dell'alleanza formale.
Ma nel giugno del 1941 Hitler decise di attaccare l'Unione sovietica. Dopo i successi iniziali i Tedeschi non riuscirono a ottenere una vittoria decisiva. Si arrivò così, nell'incertezza, al giugno del 1943.
Americani e Britannici erano intanto impegnati su due fronti. In Estremo oriente contro i Giapponesi. In Europa, dopo aver costretto alla resa Tedeschi ed Italiani in Africa settentrionale, preparavano lo sbarco in Sicilia, poi realizzato in luglio. 
Proprio in questo momento Ribbentrop e Molotov, ministri degli esteri di Germania e Unione sovietica, si incontrarono per trattare una pace separata trai i due paesi.
B. H. Liddell Hart è stato il più autorevole storico militare della Seconda guerra mondiale. Nella sua Storia militare della Seconda guerra mondiale, ed. 1996, pag. 685 scrive:

"In giugno Molotov si incontrò con Ribbentrop a Kirovograd, in quel momento 15 km. al di qua delle linee tedesche, per esaminare quali possibilità esistessero di porre fine alla guerra. Secondo ufficiali tedeschi che presero parte all'incontro in qualità di consiglieri tecnici, Ribbentrop proponeva come principale condizione di pace che la futura frontiera della Russia corresse lungo il Dnepr, mentre Molotov non si diceva disposto a prendere in considerazione alcuna soluzione che non prevedesse il ripristino delle frontiere originali; la discussione si protrasse a lungo per la difficoltà di conciliare queste due posizioni così lontane e fu infine interrotta quando sembrò che la notizia dell'incontro fosse trapelata, giungendo all'orecchio delle potenze occidentali. La sentenza veniva così di nuovo demandata al campo di battaglia."

Tutti gli storici di qualche importanza che si sono occupati del Secondo conflitto mondiale hanno letto queste parole di Liddell Hart. E nessuno le ha smentite.
Dopo il 1945 il mito dell'Unione sovietica baluardo dell'antifascismo è stato costruito e diffuso con impegno e successo. Si tratta di una fama meritata?




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