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mercoledì 9 marzo 2011

Giustizia. In nome del popolo italiano.



L'ampio ricorso alle giurie popolari, quando non è supportato da solide tradizioni come negli Stati Uniti, non è privo di inconvenienti. Ma, questo premesso, quella statunitense è una giustizia che guarda alle esigenze dei cittadini e risponde a questi del proprio andamento.
I rappresentanti della pubblica accusa americani sono sostanzialmente semplici avvocati dello stato o degli enti pubblici territoriali. Direttamente o indirettamente l'esercizio della pubblica accusa è soggetto al controllo degli elettori. E' un'organizzazione della giustizia che distingue nettamente le funzioni e le prerogative della pubblica accusa da quelle della magistratura giudicante. Si tratta di una distinzione che, sia pure in forme e con accentuazioni diverse, rappresenta la regola nelle democrazie.








Il caso italiano costituisce un'eccezione. La distinzione tra magistratura giudicante e requirente (pubblico ministero) è così debole da porre la difesa in posizione di subalternità. Mentre la collaborazione dell'ordine giudiziario con i poteri e gli organi costituzionali risulta sfavorita. Difficile poi è far valere una precisa responsabilità per gli errori compiuti.
Montesquieu, nel suo Spirito delle leggi, chiedeva che il potere giudiziario fosse affidato a tribunali non permanenti, formati da non professionisti tratti dal popolo. Questi giudici popolari temporanei, secondo il filosofo francese, dovrebbero essere soltanto "la bocca della legge", costituendo così un potere "invisibile e nullo". Bisogna infatti evitare, pensava Montesquieu, che il giudice sia anche legislatore. Perché in questo caso il potere sulla vita e la libertà dei cittadini sarebbe arbitrario. Le preoccupazioni del grande francese sono tuttora da condividere, anche se la complessità contemporanea impone di lasciare lo spazio necessario alla professionalità. 
Secondo l' articolo 101 della Costituzione italiana :

"La giustizia è amministrata in nome del popolo.
I giudici sono soggetti soltanto alla legge".

In termini liberali potremmo dire che la giustizia deve essere amministrata in nome dei cittadini per soddisfare il loro bisogno di tutela. Nulla di più e nulla di meno.

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